venerdì 10 gennaio 2014

Manubrio della bicicletta in sintesi


Il manubrio, accessorio fondamentale della bicicletta, ha subito varie modifiche ed innovazioni nel corso della Storia, riscontrabili nei diversi numeri, record e dimensioni dell’oggetto. Si è così arrivati ad avere un manubrio dall’ergonomia eccezionale, che permette, a chi utilizza la bicicletta, di mantenere una postura corretta a beneficio della propria salute. Designer e artigiani si sono cimentati nella creazione di manubri dalle forme, dimensioni e colori più disparati che sono diventati oggetto dell’arte, della musica, della gastronomia, della fantascienza, dei fumetti e della letteratura in generale (basti pensare al libro di Perec). Qualcuno ha voluto addentrarsi più nello specifico spingendosi oltre il confine del “reale”. Ecco che entrano in gioco la filosofia e il nonsense: il manubrio della bicicletta diventa così oggetto di proverbi, barzellette, ma anche l’espressione concreta dei capricci degli stilisti delle case di moda.

Tuttavia, abbiamo deciso di soffermarci ad analizzare il manubrio nel suo ambito originario: lo sport. È stato realizzato uno schema delle caratteristiche tecniche dell’oggetto, il cui tentativo è quello di fornirne un’accurata  visione d’insieme. Abbiamo osservato ogni singola componente smontando e osservando dettagliatamente un manubrio. Stabilendo un “contatto” con l’oggetto è stato possibile risalire alla nomenclatura dei singoli pezzi, utile in caso di sostituzione o rottura di una delle componenti.

Per curiosità e data la semplicità della ricerca, abbiamo cercato il manubrio nelle varie lingue, potendo così risalire anche alle più importanti marche internazionali presenti in commercio.

Infine, grazie all’ ”abbecedario” e alle nostre letture, è stato possibile esplorare in prima persona questo mondo tanto semplice, ma allo stesso tempo così vario e insolito.  



Se avete la curiosità di controllare gli altri oggetti presentati dai nostri colleghi andate a cliccare sul link del blog generale creato dal nostro professore Vittorio Marchis, storiadellecose.

Nessun commento:

Posta un commento